Considerazoni di Francesco De simone

                  L’INVERNO DELLA POLITICA

Si ,lo ammetto ,con un  senso di sconforto ,sono un appassionato della politica. L’ho praticata nella mia vita come seconda attività , la prima in ossequio alla necessità della pagnotta è stata per lungo tempo quella di dirigente d’azienda. Credevo che la mia carriera fosse frutto del merito ,  finchè  un signore mi ha detto che uno vale uno mandando al diavolo tutte le mie medagliette professionali. Ma se così fosse potremmo eleggere le persone tramite il superenalotto ( e qualcuno il biglietto lo ha pure staccato).

Mi rendo conto che molti signori che oggi ci rappresentano a Roma o nelle grandi città godono di una inaspettata fortuna .Il popolo vive ormai solo nel presente , ciò che è successo ieri è dimenticato e non serve pensare al domani . Abbiamo adeguato il cervello al modello social , scrivo oggi, cancello domani , riscrivo in base all’umore del momento , e così via.

Qualche esempio : cosa diceva Grillo dei vaccini qualche anno fa ,oppure Di Maio dei gilet gialli , dell’impeachment a Mattarella , dell’abolizione della povertà.

Ed ancora Salvini dei green pass o Meloni che li ha definiti “provvedimenti deliranti”.

Solo alcuni esempi , ce ne è per tutti ma il tempo è breve e i ricordi annacquati.

Si cerca la notizia di oggi che faccia presa , la si cavalca , tra qualche giorno la si dimentica e se ne insegue un’altra. E ci si interroga perché il 50% degli italiani non vada più a votare.

Oggi si parla di giovani , del lavoro dei giovani, di coinvolgere i giovani, domani delle  pensioni degli anziani , dei diritti acquisiti, del contributivo ,del retributivo, di quota 100 o 102, dopodomani del reddito di cittadinanza , dei furbetti, del cartellino giallo o rosso se non accetti un lavoro.

 

E così vanno a farsi benedire i giovani , gli anziani , i precari e tutti quanti.

Per non parlare degli oltre 1300 migranti dalla Libia morti in mediterraneo da inizio anno, che non fanno più notizia.

Ci siamo dimenticati che la nostra è una nazione che da oltre 10 anni viene governata da un  signore non indicato o eletto dal popolo.,

Sono passati Monti , Letta ,Renzi ( neanche parlamentare), Gentiloni, Conte 1, Conte 2, Draghi ma non ce lo ricordiamo.

Ed oggi la politica  ha chiamato al salvataggio un banchiere ( e meno male che ne  avevamo uno tra i primi cinque al mondo!) non sapendo a che santo votarsi se non al Presidente Mattarella che, almeno lui, ricorda il passato, vive  il presente e pensa al futuro ,Ecco  la differenza fra statista e politico ;il primo pensa alle prossime generazioni, il secondo alle prossime elezioni ed in Italia ce ne sono  ogni anno tra amministrative, regionali, nazionali, europee ecc.

Data la propria  inconsistenza la maggioranza della dirigenza politica è costretta ad inseguire candidature, a volte improbabili , di  medici, avvocati, professionisti vari, dirigenti d’ azienda magistrati sperando ogni volta di aver trovato il Draghi di turno che li tolga dagli impicci della loro irrilevanza.

La vera politica si è ridotta ad una burletta quotidiana, sembra di assistere a “giochi senza frontiere” di anni fa dove si ci cimentava in gare  esilaranti con concorrenti improvvisati e tutti si divertivano.

Ma qui no, si investono miliardi di euro su milioni di persone che hanno il diritto sacrosanto di essere rappresentate al meglio e di dormire sonni se non tranquilli almeno senza incubi.

Mi diceva tempo fa un amico “ attento  a dove metti la croce che poi la devi potare per cinque anni “.Il vero problema è questo, almeno per metà degli italiani e oltre.

Genova 23 novembre 2021

Francesco De Simone