Notizie sintetiche sulla tecnica di terapia del dolore osteoarticolare .ne parla Aldo Bova.
Ne parla Aldo Bova
“notizie sintetiche sulla tecnica di terapia del dolore osteoarticolare, che sto praticando da 8 anni circa con risultati positivi nell’85-90% dei casi.
Si tratta di agire con un ago in più tratti ( 4-5)della zona del dolore, avvalendosi della neuromodulazione con radiofrequenza . È una tecnica supermininvasiva che non ha complicanze. Si effettua un solo trattamento.
Zone che di solito si trattano :
– rachide cervicale, dorsale, lombosacrale
– spalla
-gomito (epicondilite, ecc.)
– mani (rizoartrosi, ecc.)
– anca ( coxartrosi, ecc.)
– ginocchia ( artrosi, meniscosi, protesi dolorose)
-piedi (regioni artrosiche, sindrome di Morton, spina calcaneare)
Persone per cui può essere indicatissima la procedura:
– anziani che non vogliono o non possono essere operati, che per cardiopatie o nefropatie o allergie o altro non possono adoperare farmaci
– sportivi.
È in modo sintetico la nota sulla neuromodulazione con radiofrequenza.
La tecnica si può praticare in privato o con ricovero in regime di accreditamento fino a quando il SSN lo consente.”
“Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1974, è specializzato in Ortopedia e Traumatologia e in Terapia fisica e Riabilitazione. Aldo Bova (nella foto) ha lavorato per 38 anni (1975-2013) presso la Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Gennaro di Napoli, che ha diretto quale Primario dal 1996 al 2013. Nel periodo del Primariato è stato Direttore del Dipartimento chirurgico dell’ospedale San Gennaro. Dal 2014 lavora presso la Clinica Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano, quale chirurgo ortopedico. Dal 2014 si sta occupando molto della terapia del dolore osteoarticolare con la radiofrequenza. Ha al suo attivo cinquanta pubblicazioni ed ha curato gli atti di tre importanti convegni, organizzati in prima persona.
È stato consigliere nazionale della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), Presidente nazionale dell’AITOG (Associazione Italiana di Ortopedia e Traumatologia Geriatrica). È Presidente del FIMO (Fondo Integrativo Medici Ortopedici). È stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi il 27 dicembre 2000. È stato presidente dell’Azione Cattolica della parrocchia San Biagio di Cardito per circa sei anni dal 1989. È impegnato da 40 anni nell’Associazione Medici Cattolici Italiani. Nell’AMCI ha svolto il ruolo di presidente regionale campano, presidente della sezione San Luca della Diocesi di Napoli, consigliere nazionale, vicepresidente nazionale per il Sud Italia.
È sposato felicemente da 46 anni con Angelica Di Giovanni, insegnante. Hanno tre figli, Maria medico immunologa e allergologa al Cardarelli, Antonio funzionario della Banca d’Italia e Luisa bancaria. Hanno tre nipotine, Paola, Angelica e Dalila, figlie di Luisa, e un nipote nato otto mesi fa che porta il nome del nonno, Aldo, ed è figlio di Antonio.”
Gruppo di studio “San Gennaro”: P.O. San Gennaro (Napoli), Clinica Santa Lucia (San Giuseppe Vesuviano), Clinica delle Magnolie (Castel Morrone Caserta). Coordinatore: Aldo Bova Terapia del dolore cronico con la radiofrequenza Esperienza e valutazioni A. Bova*, L. Cillo*, S. Della Corte**, A. Catapano*, M.A. D’Agostino*,M. Carlomagno***, N. Avena*, P. Milano**, * Clinica Santa Lucia, struttura terapia del dolore osteoarticolare(San Giuseppe Vesuviano) ** Presidio Ospedaliero San Gennaro (Napoli) ***Anestesia e Rianimazioni Università degli studi di Napoli Federico II
Introduzione
Il dolore che noi trattiamo è il dolore cronico persistente di origine articolare. In Europa tale tipo di dolore colpisce 100 milioni di persone, con una prevalenza del 50% nelle persone anziane. Dai dati EFIC si evince che l’Italia (26%), in particolare, è al terzo posto per quanto riguarda la prevalenza del dolore cronico, dopo la Polonia (27%) e la Norvegia (30%) e prima del Belgio (23%), su una media europea del 19 % Le donne appaiono più colpite degli uomini. In un recente studio europeo su 46394 adulti è risultato che: – il 19% dei partecipanti era affetto da dolore cronico – il dolore cronico era causa di depressione nel 21% dei casi – il dolore cronico era causa di una riduzione della capacità lavorativa nel 61% dei casi – il dolore cronico era causa di perdita di lavoro nel 21% dei casi. Recenti indagini hanno evidenziato che in Italia son più di dodici milioni le persone affette da dolore cronico, a causa del quale vengono perse ogni anno circa un miliardo di ore lavorative e vengono spesi oltre 11 miliardi di euro in visite mediche e terapie, con un costo sociale complessivo di 36,4 miliardi di euro l’anno. Quella del dolore cronico e persistente è una problematica di salute, ma, anche sociale, familiare ed economicofinanziaria, di importanza immane. Ci vuole una grande attenzione e bisogna porsi nell’ottica di risolvere, avvalendosi delle armi che ci sono a disposizione e cercandone altre (è necessario arricchire molto la ricerca nel settore).Il dolore va approcciato sempre con grande attenzione, con ascolto e visita del paziente, indagini ecc. ecc.La terapia può essere: medica, fisica, riabilitativa,chirurgica, riabilitativa postchirurgica, psicologica.Fra le metodiche più innovative per trattare il dolore cronico c’è l’uso della radiofrequenza.
Fig. 1 Scala Vas
Riassunto
Gli AA. adoperano da circa 4 anni la radiofrequenza nella terapia del dolore osteoarticolare cronico persistente con risultati soddisfacenti Le patologie che hanno maggiormente trattato sono le seguenti: rachialgia da spondiloartrosi lombare e cervicale, coxalgia da coxartrosi, gonalgia da gonartrosi, artralgia della scapolomerale da condropatia e da artrosi, neuroma di Morton, epicondilite, tendinopatia inserzionale dell’achilleo. I pazienti trattati sono per lo più anziani e di sesso femminile. L’età va dai 60 agli 85 anni. Ma capitano anche tanti giovani. Fra i pazienti trattati vi sono innanzitutto: cardiopatici, epatopatici, nefropatici, allergici, sportivi Gli AA. descrivono: i principi su cui si fonda la tecnica, il modo con cui si effettua la procedura ed il modo con cui si segue il paziente nel posttrattamento, l’utilità della riabilitazione e del supporto psicologico. Presentano i risultati, anche alla luce della scala VAS (scala di valutazione del dolore). (Fig. 1)
note Parole chiave: dolore osteoarticolare, radiofrequenza, dolore cronico
The AA. endeavor to be about 4 years in the radio frequency of persistent chronic osteoarticular pain therapy with satisfactory results. The diseases that mostly treated are: back pain from lumbar and cervical spondylosis, hip pain from osteoarthritis, knee pain from knee osteoarthritis, arthralgia of the Shoulder Joint from chondromalacia and osteoarthritis, Morton’s neuroma, epicondylitis, tendonitis of achilles tendon. Patients treated are mostly ‘elderly and women. The ages range from 60 to 85 years. Among the patients treated there are first of all: heart disease, liver disease, renal disease, allergy, sporttrauma. The AA. describe: the principles on which the technique, the way in which the procedure is performed and the way it follows the patient in the post-treatment, the usefulness of rehabilitation and psychological support. Present the results, especially in light of the scale (VAS pain assessment scale). (Fig. 1) Keywords: arthritic pain, radiofrequency
Note sulla radiofrequenza
È un metodo innovativo per curare il dolore persistente, estremamente sicuro e particolarmente indicato per alcuni disturbi. Le onde a radiofrequenza sono onde elettromagnetiche che viaggiano alla velocità della luce, (300,000 km/s).(8) L’energia della radiofrequenza è un tipo di energia termica che viene creato da un generatore speciale a frequenze molto alte o super elevate.
(Fig. 2) Apparecchio generatore di radiofrequenza
Con l’uso di questo generatore dedicato l’energia termica viene creata e indirizzata con precisione sui nervi che trasportano gli impulsi del dolore. La “lesione” risultante riguarda una superficie sferica di distruzione del tessuto attorno alla punta dell’ago “RF”, che può includere i nervi che irradiano il dolore
(Fig. 3,) configurazione della lesione termica (da “Le Radiofrequenze” di Menno E. Sluijter)
( 4) il campo elettrico in relazione alla punta attiva dell’elettrodo (da “Le Radiofrequenze” di Menno E. Sluijter)
L’ablazione con radiofrequenza è una procedura utilizzata per fornire sollievo dal dolore cronico rispetto a quella fornita da iniezioni semplici o blocchi nervosi.(8) Distruggendo selettivamente i nervi che portano gli impulsi del dolore, la struttura dolorosa può essere efficacemente denervata e il dolore ridotto o eliminato per alcuni mesi fino ad un massimo di 12 mesi; in vari casi di più. Una volta Individuata l’area di produzione del dolore, nelle varie patologie osteoarticolari, la sua innervazione è presa di mira per favorirne l’interruzione. Un piccolo elettrodo isolato, eccetto nelle sua parte più distale, collegato ad un apparecchio capace di generare impulsi di radiofrequenza continua o intermittente (pulsata) viene posto con l’aiuto di un amplificatore di brillanza nei pressi dei nervi generatori della sintomatologia dolorosa. È indispensabile per il medico conoscere, in quanto esperto di anatomia, dove posizionare la cannula. L’albero della cannula ad eccezione degli ultimi 5/10 mm è coperto con un isolamento di protezione ,in modo che la corrente elettrica passi solo nei tessuti circostanti alla punta della cannula. Quando la cannula risulta essere in posizione ottimale, il medico può eseguire un test e rilasciare una piccola quantità di corrente elettrica attraverso la punta dell’ago a due frequenze diverse. Questo test consente di confermare che la punta della cannula è in prossimità del nervo bersaglio e che non è vicino a qualsiasi altro nervo. Una volta che Il test conferma la buona posizione della punta della cannula, viene iniettato nella zona un anestetico locale.Il generatore di RF emette impulsi sui tessuti adiacenti alla punta dell’ago, determinando due fenomeni specifici: calore e la formazione di un campo elettrico. Il meccanismo d’azione della radiofrequenza si avvale di entrambi questi effetti che determinano uno stordimento (stunning) delle cellule nervose, interrompendo il circolo vizioso alla base del fenomeno del dolore o una distruzione dei recttori nervosi (3,4)
Esperienza
Dal gennaio 2013 ad aprile 2016 abbiamo trattato 600 casi. I pazienti trattati avevano le seguenti patologie: – Lomboartrosi 195 (32,5%) – Cervicoartrosi 57 (9,5%) – Coxartrosi 75 (12,5%) – Gonartrosi 148 (24,6%) – Artralgia della scapoloomerale 90 (15%) – Neuroma di Morton 20 (3,4%) – Tendinopatia inserzionale dell’achilleo 15 (2,5%) Il trattamento viene effettuato in Day Surgery oppure in Ricovero Ordinario. Abbiamo adoperato: – Radiofrequenza continua per rachide lombosacrale e ginocchio (6) – Radiofrequenza pulsata per rachide cervicale, spalla, anca, neuroma di Morton, tendine di achille. In molti casi dopo la esecuzione della radiofrequenza
(Fig. 5) Trattamento chirurgico miniinvasivo con radiofrequenza al ginocchio
abbiamo indirizzato e seguito i pazienti per un periodo di riabilitazione, anche in acqua, e di supporto psicologico. Sia la riabilitazione che il supporto psicologico sono essenziali ai fini del risultato. Specialmente il movimento in acqua nella maggior parte delle patologie trattate.
(Fig. 6) Riabilitazione post-trattamento chirurgico al rachide lombare
(Fig. 7) Riabilitazione in acqua post-trattamento Sui 600 casi trattati abbiamo seguito in tutto il suo iter 350 pazienti, controllando anche a distanza in termini diretti clinici o con domande via telefono. Abbiamo valutato il dolore con la scala VAS prima del trattamento, subito dopo, a distanza di tre mesi, a distanza di un anno.
Conclusioni
La terapia del dolore osteoarticolare cronico persistente con la neuromodulazione mediante la radiofrequenza è di grande utilità. La nostra esperienza è positivissima e la incrementeremo sempre di più. È davvero un toccasana specialmente in tutti quei soggetti, per lo più anziani, che per patologie varie non possono o non vogliono esere operati, che non possono adoperare farmaci per patologie generali (epatopatie, gastropatie, nefropatie, allergie). Va comunque studiato bene il paziente, come persona, e va seguito nel posttrattamento chirurgico mininvasivo con riabilitazione motoria e ,dove opportuno, con supporto psicologico.
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Riportiamo “Intervista di Rosaria Nesta ad Aldo Bova”
«La radiofrequenza è una tecnica di interruzione temporanea o definitiva dello stimolo doloroso. Le onde di radiofrequenza utilizzate sui nervi, sui gangli e/o sulle vie del dolore, alterano la funzionalità dei nervi e delle fibre nervose. Vengono utilizzate, quando la terapia farmacologica o altre terapie non riescono a dare risultati. La RFA si avvale di una corrente elettrica ad alta frequenza che viene applicata nella sede da trattare attraverso un elettrodo con particolari caratteristiche, collegato ad un generatore di RFA che permette di controllare il dolore articolare, interferendo con i nervi specifici. Le persone maggiormente trattate sono quelle che vanno dai 60 anni in su. Le zone sono: rachide lombosacrale, rachide cervicale, ginocchia e spalle. Molto importante è il rapporto umano col medico e la riabilitazione motoria».