Il Governo si impegni per la crescita al 2,8% intervista ad Ubaldo Livolsi.”La Discussione”

Tratto da “La Discussione”del 15.06.2022

Prof Livolsi, dopo le parole di Lagarde i mercati vanno già a
preoccupare è’mancata rassicurazione da parte del presidente
della BCE sullo scudo Bce per gli alti debiti pubblici e gli occhi
sono puntati sull’Italia,Paese con debito trai più alti d’Europa.Si
allarga sensibilmente il differenziale fra Btp e Bund.Verso quale
direzione è diretto il nostro Paese?

La decisione della BCE di innalzare i tassi dello 0,25% a luglio non
è stata un temporale improvviso.Nelle ultime settimane avevamo
già assistito all’aumento dello spread.In un mese il rendimento dei
Btp decennali era cresciuto del 0,8’%a, passando dal 2,85% al 3,72%
di giovedì scorso, numeri che non si vedevano dal 2014. Il fatto
che la Bce non acquisterà più – dopo sette anni-il debito italiano
tramite l’acquisto dei titoli di Stato,non poteva che avere un effetto
dirompente per uno Stato come il nostro, che uno di quelli col
debito più alti e che quindi subirà più conseguenze a seguito del
prowedimento dell’istituto presieduto da Christine Lagarde. Del
resto,non poteva essere diversamente,con l’inflazione ln area euro
su così alti livelli. Secondo l’Outlook di giugno dell’Ocse, in Italia
l’inflazione nel 2022 sarà del 6,3% in Germania dei 7,2%.Il nostro
Paese – al di là degli aspetti che andranno a toccare le persone
(pensiamo per esempio all’aumento del costo dei mutui variabili)
– vivrà una situazione difficile e le conseguenze della guerra in
Ucraina,dall’aumento costo dell’energia,a quelli del grano delle
materie prima, si faranno sentire ulteriormente. Non gioveranno
al nostro Pease le elezioni politiche di inizio maggio 2023, con i
partiti che chiederanno di aumentare la spesa per accaparrarsi il
voto der4i elettori. Ci auguriamo che il Governo Draghi sostenuto
da una maggioranza parlamentare così ampia e variegata,rimmanga
compatto e iresca a rispettare l’obiettivo di crescita del 2.8°, anche
se l’Outlook dell’Octie rivede il nostro Pil in ribasso al 2,5 mentre
quello dell’area euro registrerà un 2,6%.

‘Tutta l’economia reale soffre il rialzo del costo del denaro,
perché è costretta a pagare di più per finanziarsi Le società più
indebitate sono quelle più esposte, per tutti il rialzo dei tassi è
una iattura.Che fine farà il tessuto imprenditoriale italiano detto
banco-centrico?

L’aumento del costo del denaro certamente penalizza le nostre
aziende;tuttavia,siamo di fronte a un aumento dello 0,25%- molto
meno di quanto fatto dalla Fed che ha dovuto tener conto sia di
un’inflazione più alta che di una economia più spinta – il che, se
è vero che pesa notevolmente per uno Stato come quello italiano,
che è gravato da un debito che viaggia intorno ai 2.700 miliardi,
ha conseguenze molto meno drammatiche per le aziende. Non
dimentichiamo che le nostre eccellenze produttive sono spesso
caratterizzate da una snellezza dimensionale, che se può essere
un limite,in casi come questi è un pregio. Se vogliamo allargare il
discorso,a seguito della decisione della Bce,il dollaro si rivaluterà
ancora rispetto all’euro e ciò stimolerà le esportazioni verso Usa,
un’opportunità importante in un momento in cui le stesse verso la
Russia si sono drasticamente se non quasi del tutto ridotte. C’è da
preoccuparsi per il fatto che le imprese potrebbero essere a rischio
insolvetza e a corto di risorse per poter effettuare investimenti
per essere competitive sui mercati internazionali. Anche in
questo caso, una crisi può essere uno stimolo al cambiamento
ome abbiamo approfondito più volte su questo giornale,i nostri
imprenditori potrebbe guardare oltre il finanziamento bancario,
ma optare per la finanza cosiddetta alternativa, dal capitale di
rischio,alla Borsa ai fondi innovativi.

Come mai dopo l’annuncio di Lagarde sul rialzo dei tassi
soprattutto la borsa di Milano chiude in forte perdita?

La Borsa di Milano ha reagito in modo molto negativo. Venerdì
Piazza Affari ha ceduto più del 5% e ha bruciato circa.39 miliardi
di capitalizzazione. La piazza finanziaria del capoluogo lombardo
valuta con preoccupazione la fine del quantitative easing, lo
spread in aumento ed il fatto che la Lagarde non abbia detto
una frase simile a quella che pronunciò il suo precedessero
Mario Draghi, il 26 luglio 2012: “Whatever it takes” Il timore
maggiore, come detto, è che il nostro Paese sia il più esposto al
prowedimento della BCE, considerato il suo altissimo debito.
Tuttavia,a ben vedere,come hanno osservato alcuni esperti,anche
questa situazione critica potrebbe essere motivo di rinnovamento.
Potrebbe essere il momento per riequilibrare il portafoglio.
Sulla parte equity c’è stato un riprezzamento importante,che ha
impastato i titoli delle aziende cosiddette “growth’ come l’info-
tech,sensibili ai rialzi dei tassi e bisognose di finanziare il capitale.
Vorrei concludere con una riflessione di ottimismo,sono convinto
che la situazione della Borsa si attesterà in modo più costante
su valori migliori rispetta a quanto awenuto in questi giorni, a
maggior ragione se il negoziato con la Russia – mi riferisco in
particolare alla questione dell’approvvigionamento energetico e
delle materia prime -si avvierà verso una soluzione.

Il problema dell’inflazione,le conseguenze della politica
monetaria della Banca centrale europea e la reazione
delle borse e del mondo imprenditoriale sono i temi su cui
abbiamo intervistato il Prof UbaldoLivolsi, banchiere ed
advisor, esperto internazionale dei mercati finanziari