«Il dolore negli anziani si cura con competenza e amore»
«Il dolore negli anziani si cura con competenza e amore»
30/06/2022 A Pozzuoli un convegno medico affronta il tema delle lombalgie nei pazienti anziani che è la causa più frequente di sofferenza tra gli ultrasessantenni. «Bisogna diffondere tra i medici le nuove tecniche per combattere il dolore. Tra queste la radiofrequenza e l’uso delle staminali. Ma anche l’empatia», spiega lo specialista Aldo Bova
“La prima diseguaglianza nella salute è a danno delle persone anziane sofferenti, troppo spesso, ancor oggi, trascurate nelle nostre strutture sanitarie, magari per motivi di mero budget e di calcolo costi-benefici nel tempo”, la denuncia è del professor Aldo Bova, primario emerito dell’ortopedia dell’ospedale San Gennaro, a Napoli, nonché presidente nazionale del Forum delle Associazioni sociosanitarie. “Tali motivazioni economicistiche sono tristi da un punto i vista umano, ma anche miopi e scriteriate da un punto di vista socio-economico, perché se un anziano gode di buona salute e non soffre, non crea problemi alla famiglia e non diventa un costo per la società e il sistema sanitario che deve prenderlo in carico cun cure e riabilitazioni. Ciò accade anche nel mio settore. Lo dico per lunga esperienza sul campo: le leggi prevedono, ad esempio, la creazione di strutture per combattere il dolore cronico, ma in Campania, dove opero, spesso e volentieri un anziano che ha dolori alla schiena e abbisogna di terapie idonee non sa dove andare e il sistema sanitario nazionale non gli passa le cure di cui avrebbe diritto. Non è possibile che ci siano Asl che lo fanno e altre che non offrono nulla”.
Proprio per parlare delle lombalgie nella terza e quarta età, una sofferenza diffusissima in chi ha superato i 60 anni, si svolge l’uno luglio a Pozzuoli il convegno medico “La lombalgia nell’anziano. Curare con competenza ed amore” con il Patrocinio del Forum sociosanitarie e di tante realtà di rilievo nel mondo della cura.
Questa patologia colpisce, a seconda delle statistiche, dal 60 all’80% delle persone e nelle persone con età avanzata gli episodi aumentano per numero, intensità e durata .”Il cosiddetto dolore di schiena – spiega Bova – colpisce maggiormente le donne: su 10 anziani che si rivolgono a me per problematiche osteoarticolari 7 sono donne e 3 maschi. E’ certamente una patologia che ha una grossa rilevanza per la persona sofferente perché genera limitazione funzionale, riduzione di autonomia; questo naturalmente peggiora il quadro in una persona con età avanzata già con pluripatologie e quindi problematicità nella terapia medica da adoperare. Le lombalgie, specialmente negli anziani e , tanto più nei grandi anziani, coinvolgono direttamente la famiglia, la società, la politica, che hanno il dovere etico , morale di essere vicini a tali sofferenze e favorirne il trattamento, l’assistenza e, se possibile, la guarigione e la riabilitazione”.
Il professor Bova, assieme ai colleghi ortopedici del Comitato scientifico del Gruppo di studio San Gennaro, ha voluto creare una occasione di incontro sul tema, coinvolgendo autorevoli esperti del mondo accademico, del mondo ospedaliero, del territorio e delle istituzioni, proprio dopo l’istituzione nel 2021 dell’Anno Mondiale.contro il dolore dedicato al mal di schiena.
Scopo delll’evento è anzitutto parlare e diffondere tra i medici, compesi quelli di famiglia e non solo gli specialisti, e gli stessi pazienti, le nuove tecniche per combattere i dolori più frequenti negli anziani e cioè le lombalgie, gli ultimi prodotti della ricerca, come ad esempio l’utilizzo della radiofrequenza, di cui è specialista l’ex-primario, e delle cellule staminali. Il mondo della cura della lombalgia, e del dolore muscoloscheletrico è in grande evoluzione. Ci sono novità ai fini della conoscenza delle cause molteplici e complesse ed ai fini delle cure di tipo vario. Queste novità sono poco conosciute nel mondo sanitario e tanto meno nella platea dei pazienti. La ricerca scientifica con la conoscenza dei risultati e lo scambio di esperienze vissute sul campo da medici e operatori del mondo sanitario del settore sono utilissimi per ammodernare, migliorare e rendere più efficace lo studio e la cura della lombalgia , specialmente nella fase della fragilità connessa all’età anziana.
“La terapia del dolore – spiega Bova – con la radiofrequenza nel caso della lombalgia, che offre risultati positivi nell’80 per cento dei casi, consiste nell’agire con il passaggio di corrente attraverso un ago, collegato ad un apparecchio erogatore, nella regione delle faccette articolari, ricchissime di terminazioni dolorose.Tali terminazioni, che recepiscono gli stimoli dolorosi e li passano al cervello, vengono così disattivate. Le faccette articolari sono una parte delle articolazioni interapofisarie posteriori poste lateralmente fra le vertebre”.
Ma il convegno, oltre a porre in rilievo per lo studio e la cura di questa patologia la necessità della competenza nel settore, vuole anche sottolineare l’importanza dell’umanità e dello spirito amorevole da parte dello staff curante. Saranno affrontati fra l’altro il tema della spiritualità nell’approccio al dolore fisico ed il tema del dolore nell’arte e dell’arte e del bello nel dolore.
Insomma un approccio che parte dalla persona sofferente, conclude Bova “sapendo che si è dinanzi ad una persona umana con la sua fisicità, le sue condizioni psicologiche, la sua spiritualità, la sua cultura, le sue condizioni familiari e socioeconomiche. Si deve cioè comprendere l’origine del dolore; conoscere i mezzi a disposizione per la terapia, da quelli farmacologici a quelli fisioterapici e riabilitativi, a quelli psicologici, microchirurgici, chirurgici; capire che per la persona anziana che soffre di lombalgia cronica è importantissimo l’atteggiamento della ‘cura’ e l’atteggiamento umano ed empatico dello staff curante; far riacquisire nel migliore dei modi ai pazienti l’autonomia di gestione della propria persona e dei rapporti con la comunità”.Nell’incontro di Pozzuoli è previsto un momento di solidarietà e di vicinanza al popolo ucraino. E’ stata invitata a presenziare l’astrofisica, Elena Bannikova, docente presso l’Università di Karkiv , scienziata di rilievo internazionale,che in questo periodo è impegnata a Napoli presso l’Osservatorio astronomico.