“Bond Bce per un piano di opere pubbliche”

CONTRO LA GRAVE CRISI ECONOMICA  tratto integralmente da La Discussione del 14.09/2022
“Bond Bce per un piano
di opere pubbliche”
il tardivo intervenire della Banca centrale europea sui tassi,
gli interxenli necessari per evitare la :reeesSialié; e difendere
famiglie e imprese e le ripercussioni del super dollaro. Su questi
temi abbiamo intervistato il Prof. Ubaldo Livolsi, banchiere
ed advisor, esperto internazionale dei mercatifinanziari
Prof. Livolsi, la Banca Centrale Europea ha deciso di alzare di
75 punti base. I prezzi dell’energia stanno riducendo il potere
d’acquisto difamiglie e imprese:Come sarà questo autunno?
La Bce ha alzato i tassí dello 0,75% in un solo giorno. Si tratta del.
maggiore rialzo in un giorno del costo del denaro dal 1999 operato
dall’istituto di Francoforte. I prestiti ordinari avranno un interesse
dell’1,25%. Non solo, la presidente Christine Lagarde ha sostenuto
che i tassi continueranno a essere aumentati.Í’abiettivo è di contenere
l’inflazione che nell’area euro e oltre il 9%.La Banca centrale prevede
la crescita zero tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Si è
verificato quanto da noi analizzato e preconizzato nel corso del
Convegno “La tempesta perfetta e l’economia della Speranza’; di
cui sono stato uno dei fautori e che si è tenuto nel luglio scorso
presso la Link Campus University di Roma e a cui il vostro giornale
ha dato ampio risalto. Prepariamoci a un inverno difficilissimo
sia per le famiglie che per le imprese. Le rate per i mutui variabili
aumenteranno per i privati, conseguenze importanti ci saranno
anche per i prestiti praticati alle imprese, in particolare le Pmi, già
strozzate dall’aumento alle stelle del prezzo del gas; per le quali un
finanziamento a 60 mesi potrebbe arrivare al 3%, quasi il triplo
rispetto a gennaio. Ci saranno ricadute negative anche sul debito
pubblico. La risposta e arrivata troppo tardi. Linflazione europea e
legata non alla crescita,ma all’aumento dei costi ed è diversa da quella
Usa connessa all’occupazione piena e a un conseguente aumento
della domanda. Ci accingiamo ad andare verso la stagflazione, una
condizione che abbina inflazione e recessione, molto complicata da
risolvere nello scenario attuale.
Il commissario economico dell’UE Gentiloni ha dichiarato in
un’intervista alla rivista “Der Spiegel” che l’Unione Europea
dovrà pensare a nuovi programmi di stimolo economico se la
crisi economica dovesse peggiorare. Secondo lei quali potrebbero
essere questi programmi economici di stimolo all’economia?
Gli strumenti da introdurre possono essere molti, ma la congiuntura
e il contesto politico europeo, in particolare con l’Italia alle prese
con le prossime elezioni del 25 settembre, rendono difficile prendere
decisioni condivise. Da un punto di vista macroeconomíco, penso
innanzitutto a un grande piano di opere pubbliche che dovrebbe
essere finanziato dalle emissioni di bond daparte della BancaCentrale
di Francoforte. Sappiamo però quanto all’interno dei Paesi membri
ci siano resistenze a finanziare altro debito. Non dimentichiamo che
Bruxelles con Next Generation EU,il piano per il rilancio dell’Europa
approntato dopo la pandemia, ha già allestito uno stanziamento di
750 miliardi di euro. Penso poi ai sostegni alle famiglie e alle imprese.
Il nostro Paese ha fatto moltissimo ín proposito con gli interventi
del Governo Draghi a favore delle famiglie e delle imprese. Una
situazione molto problematica. A causa della guerra in Ucraina,
come ha ricordato Daniele Franco, ministro del MEF, in base alle
stime le importazioni nette di energia nel 2022 da parte dell’Italia
potrebbe salire a 100 miliardi. Nel2021 erano state pari 43 miliardi.
Un aumento di quasi 60 miliardi, circa tre punti di Pil. La soluzione
potrebbe venire anche dal tetto al prezzo del gas, ma tutto è slittato
al prossimo Consiglio europeo informale che si terrà il 6 ottobre a
Praga. Non cè ancora accordo tra i 27 e i paesi del Nord, capeggiati
da Olanda e Danimarca, ancora non sono convinti della soluzione
proposta nei mesi scorsi dal premier Mario Draghi.
Il dollaro statunitense sta vivendo un periodo di grande slancio
grazie alla combinazione di dati economici statunitensi più forti
e commenti da falco da parte dei presidenti della Fed, il dollaro
si sta dimostrando una valuta forte e rifugio di grandi investitori
che preferiscono detenere capitali in dollari. Quale sarà invece il
futuro della Eurozona e della sua valuta?
È vero, le prese di posizione e le decisioni dí Jerome Powell pesano
e assistiamo a un comportamento preciso degli investitori che
scommettano sul biglietto verde. Sul dollaro americano influiscono
le probabilità di nuovi apprezzamenti e questa condizione è la
causa prima del suo apprezzamento anche sul mercato valutario
nei confronti delle altre valute. Va anche considerato che un dollaro
forte non e assolutamente salutare per l’economia Usa in quanto
l’inflazione rimane molto elevata. Il prossimo aumento dei tassi
potrebbe essere l’ultimo per l’economia Usa e ciò potrebbe portare
un po’ di respiro alle altre majors che ín_questo momento stanno
soffrendo contro il dollaro molto forte. Sono convinto che presto
ci sarà un riallineamento e il cambio euro/dollaro Usa tornerà ad
assestarsi intorno alla quota classica di 1,1. Fondamentali saranno
le decisioni di Bruxelles e della Bce, ossia la capacità di riuscire a
conciliareinnalzamento dei tassi con stimoli alla crescita