A fare gli onori di casa ,al Comune di Cosenza , il presidente della commissione Cultura Mimmo Frammartino

Cosenza e Padova unite a Palazzo dei Bruzi. «Gemellaggio mai interrotto»

tratto da Cosenza Channel

 

Cosenza e Padova unite a Palazzo dei Bruzi. «Gemellaggio mai interrotto»
 

Il Presidente del consiglio comunale di Padova, Antonio Foresta, ricevuto ieri a Palazzo dei Bruzi a Cosenza dal suo omologo, presidente, Giuseppe Mazzuca. A fare gli onori di casa, come al solito, il presidente della commissione Cultura del comune di Cosenza, Mimmo Frammartino.

La cerimonia istituzionale, tenutasi alla presenza della stragrande maggioranza dei consiglieri di Cosenza, è servita oltre che a fare gli auguri di buon lavoro al cosentino Foresta per lo svolgimento del suo nuovo e prestigioso incarico anche a buttare le premesse per una ripresa dei rapporti di antica amicizia che oramai esiste tra le due città.

Nel corso della iniziativa si è fatto appunto riferimento ai trascorsi degli anni 80 e 90 dove un incontro di calcio, PadovaCosenza veniva assunto come pretesto per costruire attorno all’ evento ludico, iniziative e scambi utili alle due comunità sul piano della sanità, della Cultura e del commercio.

 

Sia Foresta che Mazzuca si sono detti entusiasti nel riprendere quel gemellaggio che in verità non si è mai interrotto. A tenerlo in vita è proprio la grossa comunità dei calabresi che vive ed opera a Padova oramai da decenni e che si fa apprezzare per professionalità, talento, spirito di abnegazione nei diversi settori della vita economica e sociale in terra veneta. Alla cerimonia tra gli altri ha preso parte Don Giacomo Tuoto, già rettore della cattedrale di Cosenza, oggi patrimonio UNESCO, che ha voluto far dono a Foresta di una copia della famosa croce bizantina, la Stauroteca, che l’imperatore Federico II di Svevia regalò alla città il 30 gennaio del 1222 in occasione della inaugurazione del Duomo di Cosenza distrutto dal terremoto.

L’incontro si è concluso con l’ impegno delle due parti, di lavorare di concerto perché in ogni caso, oltre agli effetti benefici reciproci di cui potranno godere le due comunità dal sodalizio istituzionale ed amministrativo, si consentirà ai calabresi oggi orgogliosamente “patavini”, di rinsaldare sempre e comunque il legame con la propria terra, con le proprie origini.