Due anni fà 18 aprile 2021 si spegnava una delle “Migliori e Nobili Menti” del Socialismo e della Politica del Nostro Paese ,di Lui restano i suoi tanti scritti e le sue tracce non solo nel mondo della politica ma in particolare nel mondo dell’Arte e della Cultura

grande visionario e protagonista della vita politica e culturale del Nostro Paese

Addio a Luigi Covatta, cattolico socialista brillante e paziente - FIRSTonline

Luigi Covatta

Ci ha salutato per l’ultima volta con la sua grande discrezione Gigi Covatta uno dei padri nobili del socialismo italiano. Un intellettuale finissimo che ha costruito la storia del nostro Paese con l’umiltà dei grandi. La sua proverbiale ironia, la sua sagacia, la sua cultura immensa e la sua conoscenza della macchina istituzionale mancheranno al dibattito politico nazionale. Per questo Gigi resterà una figura insostituibile. Era direttore della prestigiosa rivista “Mondoperaio”, che ha rilevato e rilanciato con intelligenza e passione l’unica, grazie a lui, sopravvissuta nel panorama delle storiche riviste di cultura politica del Novecento. Con schiettezza ha sempre coltivato il dialogo con gli amici provenienti dagli altri filoni del riformismo italiano. Ne sono seguite ancora molte altre costruzioni politiche sempre tenendo davanti come stella polare la sua cultura riformista, solidale, umana e profondamente altruista. Una insostituibile fonte per la crescita di qualsiasi essere umano.

Sarà ricordato per l’immenso lavoro culturale che ha sviluppato da intellettuale militante del Partito Socialista per il rinnovamento e la modernizzazione della sinistra negli ultimi 50 anni. E’ stato commovente ritrovare ai suoi funerali non solo i compagni socialisti di una vita, ma soprattutto numerosi giovani, suoi allievi, che ne mutueranno il pensiero.

L’amico Gigi già manca a tutti noi, io ne sento la spiritualità nella misura in cui me lo permetterà lo stesso Gigi. Un grande uomo, un compagno che ha scritto le migliori pagine della storia del Partito Socialista e, come ripeto, del nostro Paese. Ho avuto il privilegio di essergli vicino dal 1993 nella prima esperienza di progetto politico in cui mi coinvolse e come me tanti italiani che avevano creduto in Mario Segni. Fu in occasione della sua candidatura nel “Patto per l’Italia” al collegio senatoriale di Pozzuoli Ischia, purtroppo finita con un’amara delusione per chi come lui credeva nella politica alta. Non immaginava infatti che si stava aprendo una stagione basata poco o nulla sui contenuti o sui valori, ma sull’immagine e sulla convinzione che il cambiamento sarebbe stato possibile solo cancellando di netto il passato.

Un commosso, sincero, ma delicato abbraccio a tutti i suoi cari

Enzo Rosario Magaldi

 

A cura dell’Osservatorio sulla comunicazione pubblica
dell’Università IULM, Milano

 

Dipartimento Diritto, Economia e Consumi
Via Carlo Bo 1 – stanza 2142 (IULM 2) – 20143 Milano –
comunicazione.pubblica@iulm.it

La morte dell’amico di una vita, Luigi Covatta – pur con una tenue differenza di età – stessi licei milanesi, legami con le nostre università, stessa stampa tra quella laica e quella cattolica del praticantato giornalistico, un prolungato impegno politico non disgiunto da sensibilità culturale e senso critico (che in verità non esorbitano, nella politica italiana), una lunga vicenda parlamentare misurata con alcune storie complesse della nostra Repubblica, un’azione di governo a favore dell’istruzione e della cultura, il coraggio di rieditare e gestire in una splendida solitudine, pur assistita da tanti amici ammirati per quella dedizione una delle riviste principali della cultura politica dell’età repubblicana dell’Italia (Mondoperaio, fondata da Pietro Nenni nel 1948 e per molti anni raccordo del miglior riformismo progettuale della politica italiana).
Questo fatto, accaduto all’alba del 18 aprile, ha indotto – con pari solitudine, assistita da due efficaci ricerche in rete di fugaci collaboratrici, temo anche con qualche insufficienza per difficoltà di accessi a certe fonti – a dedicare una delle tante selezioni di commenti sui media a stampa e in rete che nell’ultimo anno abbiamo soprattutto dedicato alla relazione tra comunicazione e pandemia, ai commenti per questa scomparsa. Una settantina di pezzi, per metà articoli e per metà dichiarazioni (tra cui anche una selezione di “brevi” dai social).
Commenti che temevamo radi e che invece hanno superato la soglia media della nostra informazione, che da mesi deve fare pure supplementi per l’alterazione della letalità provocata da Coronavirus (non è questo il caso).
Questo caso è piuttosto un omaggio a un costruttore di “dibattito pubblico” – con evidente afferenza per le discipline di cui il nostro Osservatorio si occupa – oltre che per la comunicazione politica, che è materia di qualche nostra ricerca.
Ma in verità è proprio un mirato omaggio ad una figura di intellettuale sempre pendolare tra pensiero e azione che se ne va precocemente rispetto alle cose che avrebbe potuto ancora dare e meritevole di attirare – nel distratto tempo di un giornalismo spesso senza memoria – un discreto numero di commenti e di apprezzamenti, anch’essi non così frequenti per chi era fuori dal giornalismo-spettacolo e ancor più dalla politica assertiva e strillata contenuta nelle pillole dei telegiornali.
Qualcosa ormai di anomalo ma non per questo privo di una storia integra e di una virtù mai segnalata abbastanza per chi si occupa di politica e comunicazione. Il costante sforzo di interpretare. Senza cui i fatti non raccontano i loro nessi e si perdono così nell’indistinto cognitivo. Per i nostri giovani un veleno. Grazie per l’attenzione
Stefano Rolando

 

 

 

 

 

Ricordiamo ancora una piccola  parte della sua  produzione letteraria

I SOCIALISTI E IL CASO MORO

di A cura di Luigi Covatta Gianni Baget Bozzo e Giuliano Vassalli Prefaz di Claudio Martelli e Il Compagno | 1 gen. 1983

 

La legislatura spezzata. Presidenza socialista e destabilizzazione democristiana

di Luigi Covatta edito da Franco Angeli, 1988

   

Menscevichi. I riformisti nella storia dell’Italia repubblicana

di Luigi Covatta   Editore: Marsilio  Data di Pubblicazione: aprile 2005

 

Diario della Repubblica

Data di Pubblicazione: febbraio 2006

La legge di Tocqueville. Come nacque e morì la riforma della prima Repubblica italiana Copertina flessibile – 5 settembre 2007

di Luigi Covatta (Autore)

Moro – Craxi

Fermezza e trattativa trent’anni dopo

a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, prefazione di Piero Craveri, P. Craveri -anno 2009

A trent’anni dal rapimento e dalla tragica morte di Aldo Moro questo quarto volume della collana dedicata a «Gli anni di Craxi» propone una ricostruzione e una lettura critica della posizione politica e delle azioni svolte dal Partito Socialista in quei difficili giorni.

Dando la parola ai protagonisti e ai testimoni di quel tempo, riportando una vasta documentazione attinente ai risvolti politici e di opinione pubblica di quella vicenda, il testo intende proporre in particolare una valutazione storico-critica della figura e dell’azione che Bettino Craxi svolse in quella circostanza.

Ne emerge una riflessione che si colloca fuori dal coro, tuttora prevalentemente celebrativo, che ha caratterizzato tanta parte dei ricordi apparsi nel marzo-aprile 2008 in occasione della ricorrenza trentennale di questa tragica vicenda; ma anche una ricostruzione che si colloca lontana dal richiamo al sensazionale e al misterioso di chi ha, troppo spesso, voluto ricostruire quella tragedia come fosse una materia da giallisti. Non c’è infatti bisogno di rovistare in nessun retroscena per leggere oggi questo evento per quello che fu e cioè una grande tragedia politica; come non c’è bisogno di rincorrere nessun complotto ammantato di mistero, per riconoscere che allora si realizzò una incredibile convergenza tra le maggiori forze politiche, sociali e culturali all’insegna di una vera e propria «strategia della non decisione».

Di fronte alla politica italiana e all’opinione pubblica di quel tempo emerse il comportamento libero e generoso di un solo partito politico, quello socialista,

che non accettò di omologarsi alla cappa di conformismo imperante e lottò per salvare la vita di un uomo. Alla sua guida si erse allora, per la prima volta

con una autorevolezza indiscutibile, la figura di un grande leader che sembrava in grado di capire tutto e che forse, anche per questo, era inevitabilmente destinato alla sconfitta.

 Saggi e interventi di: Gennaro Acquaviva, Gianni Baget-Bozzo, Marco Boato, Guido Bodrato, Luigi Covatta, Piero Craveri, Giorgio Galli, Emanuele Macaluso, Vladimiro Satta, Giuliano Vassalli.

La «grande riforma» di Craxi

 

La “grande riforma” di Craxi

a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, prefazione di Craveri  anno 2010

 

Nell’autunno del 1979 Bettino Craxi, da tre anni segretario del psi, impostò una proposta generale di riforma del “sistema Italia” chiamandola “grande”. A partire dalla ricostruzione di quella preveggente intuizione politica, il volume reca elementi di conoscenza e di valutazione rispetto alla elaborazione e all’azione politica che, sul tema della riforma istituzionale, fu costruita nel decennio successivo, sia per impulso dei socialisti che delle altre forze politiche. Ne emerge una lezione che può contribuire a spiegare il nostro difficile presente ma che è anche utilizzabile nella ricerca di possibili soluzioni capaci di ricostruire il nostro attuale, e “devastato”, sistema polico-istituzionale.

Il crollo. Il PSI nella crisi della prima Repubblica - copertina

2010

 

Nell’autunno del 1979 Bettino Craxi, da tre anni segretario del psi, impostò una proposta generale di riforma del “sistema Italia” chiamandola “grande”. A partire dalla ricostruzione di quella preveggente intuizione politica, il volume reca elementi di conoscenza e di valutazione rispetto alla elaborazione e all’azione politica che, sul tema della riforma istituzionale, fu costruita nel decennio successivo, sia per impulso dei socialisti che delle altre forze politiche. Ne emerge una lezione che può contribuire a spiegare il nostro difficile presente ma che è anche utilizzabile nella ricerca di possibili soluzioni capaci di ricostruire il nostro attuale, e “devastato”, sistema polico-istituzionale.

Il crollo

Il PSI nella crisi della prima Repubblica

a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta-anno 2013

Nel biennio 1992-94 l’assetto politico su cui si era fondata la ricostruzione del sistema democratico in Italia dopo il 1945 viene travolto da una crisi profonda e generalizzata che abbatte la “Repubblica dei partiti” e al suo interno – ma con modalità particolarissime – favorisce il crollo del Partito socialista italiano e la dissoluzione del suo gruppo dirigente. Il volume intende ricostruire le ragioni di questi accadimenti, guardandoli da due angoli visuali: in una prima parte facendo parlare direttamente i protagonisti di quelle vicende; in una seconda proponendo un’interpretazione storico-critica degli eventi che portarono a quei fatti. Di particolare rilievo le approfondite interviste raccolte tra i membri del gruppo dirigente del psi di quel periodo, e cioè tra il 1987 e il 1994. Si tratta di materiali originali che, pur se dedotti da testimonianze orali rese dai diretti protagonisti a vent’anni dagli eventi, rappresentano un contributo di grande interesse per comprendere quanto accadde allora, ma anche per proporre una approfondita riflessione sulla perdurante crisi del nostro sistema politico. Le testimonianze sono state preparate, organizzate e raccolte da Livio Karrer, Alessandro Marucci e Luigi Scoppola Iacopini.

Decisione e processo politico

La lezione del governo Craxi (1983-1987)

a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, prefazione di Craveri   anno 2014

I beni culturali tra tutela,mercato e territorio-ottobre 2018

Agorà e società educante - Luigi Covatta - copertina

 

Agorà e società educante

Luigi Covatta  -gennaio 2020

 
 

 

Il diciannovismo. Come l’Italia divenne fascista

di Pietro Nenni e prefazione di Luigi Covatta | 13 feb. 2020