Livolsi (ex Fininvest): “Con la mia boutique aiuto imprenditori e imprese; Piersilvio e Marina Berlusconi in politica? Non penso, ma si vedrà”
Il Giornale d’Italia ha intervistato Ubaldo Livolsi, ex Amministratore delegato di Fininvest e Presidente e amministratore delegato di Livolsi&Partners
13 Dicembre 2023
“Ho iniziato con un percorso molto lungo a livello internazionale presso la Dow Chemical, che è stato per oltre 27 anni la mia scuola di riferimento a livello mondiale. Sono poi rientrato in Italia e ho iniziato a lavorare con il gruppo Fininvest insieme a Berlusconi. Prima ero il capo della finanza, poi sono diventato l’amministratore delegato, e durante il periodo in cui ho ricoperto la carica abbiamo quotato sia Mediolanum che Mediaset, che ha rappresentato un momento di svolta non solo di carattere finanziario, nel senso che il gruppo Berlusconi che era indebitato si è poi trovato a gestire liquidità, ma anche nel mondo delle quotazioni e delle aziende, che sempre più iniziarono a voler aspirare al mercato dei capitali. Dopo essere uscito mi sono messo in proprio, ho creato Convergenza, un fondo da 200 milioni, che è andato piuttosto bene, e poi ho aperto la mia boutique di corporate finance, che oggi aiuta gli imprenditori e le imprese a dare una visione di carattere strategico.
Ho lavorato a lungo con Silvio Berlusconi. Berlusconi è stato un grandissimo uomo e evidentemente saranno poi gli anni futuri a dare veramente la grandezza della dimensione del personaggio. Io devo dire che l’ho sempre considerato straordinario come imprenditore, perché quello che ha creato è stato ed è ancora oggi uno dei gruppi più importanti a livello europeo che abbiamo in Italia. La politica evidentemente lo ha poi assorbito pesantemente e ha consentito, anche con la quotazione in borsa, di costruire quel gruppo che oggi gli permette di stare al tavolo con tutti i grandi imprenditori e le imprese a livello europeo. Sono convinto che il gruppo Fininvest, grazie ai suoi figli, continuerà a essere una delle eccellenze del panorama imprenditoriale italiano”.
Nonostante la crisi che sta attraversando la tv italiana?
“Quando abbiamo fatto la quotazione era il 1996, quindi sono passati quasi 29 anni, eppure già allora si parlava della crisi della televisione generalista e quindi della difficoltà che avrebbe avuto poi nel futuro. Tutto ciò non è però in realtà avvenuto poiché continua ad esserci uno spazio per la televisione generalista, ed è evidente che quello che sta accadendo è la volontà di aumentare quella che è la produzione di contenuti e di avere una presenza allargata anche a livello europeo e non solamente a livello nazionale; e questo io sono convinto che i suoi figli saranno in grado di portarlo avanti”.
Questo management rimarrà oppure secondo lei è auspicabile una cessione?
“Si parla molto di grandi mutamenti ma io sono convinto che il gruppo andrà avanti almeno per i prossimi anni e che per diverso tempo non ci saranno grandi stravolgimenti; arriverà magari personale preso a livello internazionale, ma non vedo grandi cambiamenti nell’ambito del management di Mediaset”.
Sulla leadership di Forza Italia invece? Scenderanno in campo Piersilvio e Marina?
“Io non ci credo. Poi evidentemente sarà una scelta loro, però io da esterno non li vedo così coinvolti nell’ambito politico a tal punto da prendere in mano direttamente il partito”.
E chi lo prenderà in mano secondo lei?
“Beh per ora c’è Tajani, poi mi sembra che ultimamente ci sia stato un rafforzamento con personaggi che vengono più dal centro, quindi in posizione meno, per dirla così, legata a Salvini. La Moratti o altri come per esempio l’ex sindaco di Milano Albertini sono persone che evidentemente riflettono una visione molto vicina al Partito Popolare Europeo”