I murales di Sant’Angelo Le Fratte presentati dal critico d’arte Melinda Miceli.Un esempio di creatività legata alla tradizione delle proprie origini.
Melinda Miceli
Tratto da basilicatanotizie.net del 18.12 2023
“Un critico nazionale valuta i murales di Sant’Angelo Le Fratte un valore inestimabile. La valutazione è della catanese Melinda Miceli critico dell’Enciclopedia d’arte italiana, presidente di Premi d’arte e altri Enti e riviste nazionali ed europee
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“Ritengo che questa forma d’arte da cui Sant’Angelo Le Fratte assume il predicato di comune più dipinto d’Italia, debba essere documentata da uno storico d’arte in forma scritta”.
I murales di Sant’Angelo costituiscono una parte importante del patrimonio culturale del paese, potremo dire dell’intera Regione. La loro storia inizia nel 1994 quando l’associazione culturale ANSPI di cui il presidente Michele Laurino ora Sindaco del Comune di Sant’Angelo le Fratte avviò il progetto con, l’artista Luciano Latorre, coinvolgimento dell’associazione di pittori e scultori ARPEC (Arte Per Comunicare) della giornalista Marisa Russo, che dal 1997 è diventata un’iniziativa promossa e finanziata dal Comune che nel 2001 diventa A.P.V. (Arte Per la Valle). “Essi rappresentano infatti un significativo documento storico riflettendo una sequenza storico, culturale e sociale del borgo, che i visitatori possono leggere attraverso questa forma d’arte immediata e antichissima. In queste opere figurative dalle smaglianti cromie sono raffigurate scene di vita quotidiana inerenti l’agricoltura, la cucina, il vino, le tradizioni religiose, nonché eventi e personaggi storici come l’Arcangelo Michele e il Vescovo Juan Caramuel Lobkowitz”.
Nei pressi della piazzetta di Bacco e Arianna, si trovano anche murales dedicati a “Il rapporto dell’uomo con la roccia e l’acqua”. I Murales intorno all’anfiteatro, dedicati al “Teatro”. “Rue dei Fiori”, un tributo al nome della via e il suo tema figurativo è il trionfo della primavera
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“Una stupenda “galleria a cielo” aperto, manifesto dell’arte dei murales, contornata da un percorso di statue e sculture che rappresentano personaggi di un tempo ubicati come in movimento a soggetto tematico effigianti l’antica vita bucolica, istoriata attraverso i suoi protagonisti, pastori e contadini in una dimensione agricola, ispirati a vecchie fotografie reali.
La pittura dei murales riflette anche la lotta della regione Basilicata contro la povertà e l’impatto della migrazione sulla comunità.
Un’ arte un simbolo di resilienza e dell’importanza di preservare il patrimonio culturale del borgo, simbolo della sua stessa identità”
Michele Laurino
Nel 2017 il Sindaco Michele Laurino realizza una straordinaria Pinacoteca con circa 250 opere donate dall’artista Michele Cancro originario di Sant’Angelo le Fratte, unica al mondo dove si possono trovare all’interno della pinacoteca i ritratti di tutti i cittadini del Paese.
“La scelta di trasformare le facciate delle case in quadri di artisti ha reso il borgo famoso in tutta la regione Basilicata e diventati attrattori turistici, i murales, sono oggetto di richiamo per visitatori da tutto il mondo”.
Alla fine il giudizio è nettamente positivo ritengo che questa forma d’arte da cui Sant’Angelo Le Fratte assume il predicato di comune più dipinto d’Italia, debba essere ben documentata, per lasciare ai posteri una testimonianza scritta sul loro significato e stile. Il punto fondamentale è andare oltre. Sant’Angelo merita di essere vista da tutti a livello nazionale. Sarebbe bello creare un documentario da poter portare addirittura alla Biennale di Venezia dove sono di casa”.
Solo per ricordare che nel territorio circostante si contano oltre 400 murales. Negli anni 80’ a Satriano di Lucania furono commissionati dall’allora Sindaco Vincenzo Giuliani e realizzati da Latorre ed altri, a Sant’Angelo Le Fratte iniziati nel 1994 e a Savoia di Lucania iniziati nel 2005; insieme costituiscono la Valle più dipinta d’Italia.”