PREVENZIONE SANITARIA e BILANCIO STATALE-DIETA MEDITERRANEA per le malattie del fegato :due riflessioni di Amedeo Cecere

Amedeo Cecere
“Ormai in Italia la prevenzione non è solo un’emergenza sanitaria ma è diventata  un’urgenza economica.
 
Consideriamo alcuni dati:
a. la popolazione di over 65 in Italia a gennaio 2023 rappresenta il 24,1% della popolazione;
b. nel 2022 la spesa sanitaria per over 60 ha coperto i 2/3 della spesa totale;  
c. nel nostro Paese l’aspettativa di via nel 2023 era di 80 anni per i maschi e di 23 anni per le femmine; ma l’aspettativa di vita in salute è di 60anni, per cui  dopo i 60 un quarto popolazione avra’ periodi crescenti di scompenso di malattie croniche che richiederanno uso di farmaci, necessità di esami diagnostici, ricoveri ospedalieri, presidi riabilitativi.
La valutazione di questi dati ci fa concludere che la prevenzione è sicuramente un obiettivo fondamentale per il singolo cittadino, ma è diventa ormai un’emergenza economica del nostro Paese. 
Senza “la prevenzione” il sistema sanitario nazionale universalistico ha grandi chance di crollare, non solo sul piano organizzativo, ma soprattutto sul piano economico-finanziario.”

Ci sembra utile pubblicare ancora un ulteriore considerazione di Amedeo Cecere

DIETA MEDITERRANEA per le malattie del fegato   

Per un paziente affetto da malattia epatica cronica di qualunque eziologia è consigliabile  l’assunzione di una dieta ricca in fibre (dieta mediterranea) ed  un’integrazione con probiotici multiceppo con miscele di lattobacilli e bifidobatteri. Questa conclusione si può evincere dagli ultimi studi si rapporti tra fegato ed intestino.
Tra fegato ed intestino c’è un cross talk bidirezionale. Volendo schematizzare possiamo dire che l’asse di inter-comunicazione per gran parte è un flusso bidirezionale tra gli acidi biliari secreti dal fegato e gli acidi grassi a catena corta (SCAF) prodotti dal microbiota intestinale ed entrambi vanno ad agire sulla permeabilità della barriera  intestinale 
A un capo dell’asse quindi abbiamo gli acidi biliari che controllano la permeabilità della barriera intestinale, sia direttamente regolando lo strato del muco di parete e l’integrità delle proteine delle giunzioni serrate; sia indirettamente condizionando la numerosità e la composizione del MI grazie a le loro attività antimicrobiche. 
Dall’altro capo abbiamo gli SCAF che regolano la permeabilità di barriera direttamente ed indirettamente attraverso il controllo di 2 enzimi fondamentali per il metabolismo degli acidi biliari 
– L’idrolasi dei Sali biliari (BSH-Bile Salt deydrolase) che deconiugano i Sali biliari che arrivano nel tenue coniugati con taurina e glicina : sappiamo che questo enzima è espresso da molti batteri ma in particolare da lattobacilli e bifidobatteri 
– la 7-alfa- deidrossilasi che nel colon idrolizza gli acidi biliari coniugati in acidi biliari secondari quali l’ac.urodesossicolico e litocolico: questo enzima è espresso soprattutto da batteri del phylum Firmicutes 
Alla luce di queste considerazioni, l’obiettivo preventivo e terapeutico raccomandabile è l’assunzione di una dieta ricca in fibre (dieta mediterranea) per mantenere in equilibrio l’asse intestino-fegat