Governo, Livolsi: “Lo Stato non si limiti a privatizzare, lavori in partnership col privato”


Nuovo appuntamento del professore di Corporate Finance e
fondatore della Livolsi & Partners S.p.A., con la sua rubrica con l’agenzia
Dire, curata da Angelica Bianco
Pubblicato:17-07-2024 13:06

Autore: Redazione
ROMA – “Il via libera dato da Bruxelles all’accordo tra Lufthansa e Ita Airways –
che prevede che la prima acquisisca il 41% della seconda per 325 milioni di
euro, con l’opzione di aumentare la propria quota fino al 90% – evidenzia
quella che potrebbe essere una svolta nella strategia delle privatizzazioni in
Italia”. Una situazione analizzata da Ubaldo Livolsi, professore di Corporate
Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A., nel nuovo appuntamento
della sua rubrica con l’agenzia Dire, curata da Angelica Bianco. “Carsten Spohr,
ceo del gruppo tedesco- spiega- ha auspicato una stretta collaborazione con
il Governo italiano durante la fase di transizione, rappresentando una formula
mista Stato-mercato. Anche il ministro del Mef, Giancarlo Giorgetti, sembra
volere andare in tale direzione. Non solo, il titolare di via XX Settembre ha di
recente dichiarato che lo Stato dovrebbe avere un approccio diverso nella
gestione di Fs, un asset fondamentale per il Paese, con un fatturato di oltre 15
miliardi di euro nel 2023 e una forza lavoro di oltre 90.000 dipendenti. Altre

privatizzazioni riflettono questa tendenza. La rete Tim, con l’investimento di 18,8
miliardi di euro da parte del fondo americano Kkr avvenuto nel 2023, e Monte
dei Paschi di Siena, con un’iniezione di capitale di 5,4 miliardi di euro (2022)
sono altri esempi di come il Governo voglia coniugare privatizzazione e
controllo strategico. La conclusione della vicenda dell’ex Ilva, con lo Stato che
vuole separarsi (consensualmente o meno) da ArcelorMittal, multinazionale
franco-indiana che nel 2021 aveva accolto come partner con una
capitalizzazione di 400 milioni di euro, sarà la prova che il trend è cambiato”.
“Una cosa è certa. Non dovrebbero più tornare le privatizzazioni degli Anni 90-
sottolinea Livolsi- che erano principalmente orientate a fare cassa e che
spesso avevano finalità speculative. Un caso celebre è quello dei cosiddetti
‘capitani coraggiosi’ di Telecom Italia nel 1999, quando un gruppo di
imprenditori guidato da Roberto Colaninno acquisì Telecom Italia con
un’operazione di leveraged buyout da 60 miliardi di euro. È giusto che lo Stato
ricorra al golden power per proteggere i suoi gioielli nazionali, garantendo che
le privatizzazioni non compromettano gli interessi cruciali del Paese, ma le
stesse privatizzazioni diventino un’opportunità per costruire partenariati
strategici che rafforzino il ruolo dello Stato nel garantire il benessere
economico e sociale degli italiani. Solo attraverso una collaborazione
equilibrata tra pubblico e privato sarà possibile affrontare le sfide future e
valorizzare al meglio gli asset nazionali” conclude.
VIDEO| Jovanotti, il nostro ‘ragazzo
fortunato’ sta per tornare e “più forte di
prima”
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare
espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it
Cookie Policy