«La difficoltà del governo manifesta il collasso di un sistema che ha ecclissato la politica»
«Da come se ne esce da questa situazione si potrà capire se si ha intenzione di intraprendere un percorso di ricostruzione delle garanzie democratiche oltraggiate»
di Mario Tassone
Per lo sviluppo della pre-crisi di governo vi sono solo ipotesi di tanti capi di diverse gradazioni. Siamo a uno snodo importante. La difficoltà del governo manifesta il collasso di un sistema che ha ecclissato la politica. Da come se ne esce da questa situazione si potrà capire se si ha intenzione di intraprendere un percorso di ricostruzione delle garanzie democratiche oltraggiate. Se si va ai rattoppi tante energie disponibili all’impegno saranno spente. Le speranze di un recupero della politica e anche della ragione si infrageranno contro un apparato dirigenziale che domina senza pensiero e senza visione. Questa legislatura nel 2018 non doveva nascere. Il voto dei cittadini non aveva consegnato la vittoria a nessuno (penso ai detrattori della “prima” repubblica). Solo l’affermazione del Movimento 5Stelle che ha arrecato danni alle istituzioni e alla economia. Movimento che anche in campagna elettorale non aveva nascosto la natura eversiva.Allora sbagliò La Lega che ruppe la coalizione di centro destra per fare il governo con i pentastellati, con i quali aveva consumato scontri epocali, lasciando all’opposizione Forza Italia e Fratelli d’Italia.Il dopo è stato un crescendo di contraddizioni di un popolo di “statisti” grotteschi ed egocentrici. Oggi si può svoltare. I 5Stelle non hanno votato la fiducia al governo al Senato su un Decreto importante e quindi hanno rotto il patto di alleanza. Il tutto era iniziato alla Camera dove i pentastellati hanno messo in atto senza vergogna una sceneggiata:votando la fiducia e non il provvedimento nel voto finale. Le dichiarazioni di voto alla Camera hanno manifestato un chiaro forte dissenso su tutta la linea. Un po’ troppo per una forza politica maggioritaria da sempre nel governo. Un escamotage per tenersi in bilico.Il fatto è politico.E la politica è stata calpestata. I ministri pentastellati non intendono lasciare il governo mentre altri dimentichi della pagina scritta alla Camera pensano al proseguo della legislatura e del loro stato di salute. E questi erano i cavalieri senza onta e senza paura. Quelli del VFC.? Che hanno sequestrato il Paese con la complicità di un PD triste senza storie da richiamare, senza glorie di cui fregiarsi: solo un serio apparato di mantenimento di potere. I nuovi dorotei? Non alteriamo la storia quelli avevano idee ,progetti e amore per il loro Partito. Nei pidessini solo supponenza e tanta tanta tristezza.A mio avviso la legislatura volge al termine. Se non è possibile un Draghi bis che ci porta ad elezioni si trovino altre soluzioni praticabili. Confidiamo nel presidente della repubblica. Non è praticabile una riedizioni con gli eversivi, anche con i convertiti di ieri e con quelli che prendono i voti oggi per fede …….alla loro sopravvivenza.Un governo,dunque,che affronti le emergenze di oggi e prepari il nuovo. Bisogna essere pronti alla svolta. Allora ha senso parlare di centro: riempire un area che emargini le estreme.I democratici cristiani non possono mancare per dare il loro contributo uscendo dalle spasmi dalla sfiducia alcuni e altri dalle comode nicchie in cui si sono cacciati.